lunedì 19 novembre 2012

Scene madri 7 LA PIETRA DI LUNA

LÀ SOTTO ( La pietra di luna )


Yorkshire, Shivering Sands, metà del 1800. Due lingue di roccia si annegano nella distanza fronteggiandosi e in mezzo vi è la più orrida distesa di sabbie mobili della costa. Al cambio di marea, in certe stagioni dell’anno qualcosa accade là sotto e fa rabbrividire l’intera superficie. Nell’anno 1972, quando la RAI mandò in onda lo sceneggiato La pietra di luna diretto da Anton Giulio Majano, quelle sabbie tremanti erano una polenta grumosa che io fissavo atterrita e incantata. Se non le rivedo bollire poco ci manca; respirano, nel ricordo del contrasto tra buonsenso e attrazione. Una voce che dice stai lontano, una voce che dice rimani, avvicinati, guardami. Leggimi.

La pietra di luna (The Moonstone, di Wilkie Collins, 1868) è un grande diamante indiano dal venefico influsso. Un inglese senza scrupoli profana il tempio dove è custodito e se lo porta in patria. Qualche anno dopo, nello Yorkshire appunto, la bella Rachel Verinder riceve in eredità la Pietra dalle mani appassionate di Franklin Blake. È amore, ma subito dopo qualcuno entra nella stanza di Rachel nel cuore della notte e ruba il gioiello.  Il giorno dopo miss Verinder lascia Franklin, senza spiegazioni. Franklin vuole luce piena sulla inspiegabile scomparsa della Pietra, e rivuole Rachel.
Che tenacia, ma che ingenuità, Franklin, lo scopriremo, è vittima inconsapevole del laudano e della mala intenzione del suo rivale in amore, Godfrey Ablewhite.
Con Blake si schiera Betteredge, scrupoloso maggiordomo di casa Verinder. Con la forza della ragione è schierato il sergente Cuff, stravagante prototipo del detective rispettoso del metodo e dei dettagli, che coltiva le rose e la soluzione del caso fino alla fioritura. È Betteredge a descriverci l’accaduto a partire dal suo diario; è lui che per primo ci conduce alle Shivering Sands. Ha notato che da quella spiaggia inquieta è attratta una cameriera di casa, Rosanna, carattere cupo e spalla deforme. Là sotto lei andrà a finire. A tempo debito, la naturale marea degli eventi offrirà una lettera rivelatrice.

La materia instabile e fascinosa delle Shivering Sands è anch'essa lunare. È infida realtà da leggere. È il libro poliziesco. Una superficie che nasconde e invita, soglia verso un sotterraneo rischio, una sfida a osservare, esplorare, affrontare. C'è paura, c'è logica. A volte si fugge, a volte si muore, a volte ci si salva.
Questo e altro La pietra di luna racconta: la natura pura e risplendente del diamante e dell’acqua non li rende perfetti, sono tanto letali quanto miracolosi. Dipende. Racconta che la società può essere intelligente e incosciente, che la verità può essere alterata e sepolta, che ci vogliono tempo e indipendenza di pensiero per comprenderla; dice che la vita è fatta di pezzi eccentrici, che la visione estrema data dall’amore può alterare e può salvare, a seconda.

Il pericolo, resta vero, ha un suo timbro suadente. Il brivido induce in tentazione, il mistero promette meraviglie. Bevimi, dice l’etichetta sulla bottiglia di Alice a Wonderland. E la bambina beve. E Franklin prende il laudano, e noi ci immergiamo nel romanzo pericoloso e tentatore, con una voce che dice scettica "stai a distanza" e una voce dal buio che invece dice "vieni". 

 



creato da Anna Maddalena Manca — Ultima modifica 23/04/2010 19:34

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