martedì 22 gennaio 2019

NE' GONNA NE' PANTALONI_ vestire una performance_AMEDIMilano&AnnalenaManca

NE' GONNA NE' PANTALONI
Associazione Movimento Evolutivo Dinamico Italia - Milano
con Annalena Manca

un percorso teatrale sull'identità di genere 
con scarpe rosse abbigliamento oggetti di casa e sartoria

Cristina Quarta
Francesca Ripoli
Irene Pani
Isadora Fortino
Claudia Pastorini
Veronica Guerriero


Claudia Pastorini​ di AMEDI Milano mi ha chiesto di intervenire sulla performance 
che l'Associazione Movimento Evolutivo Dinamico aveva presentato nel giugno 2018. 
Un primo esito basato soprattutto sull'espressività del corpo 
e su un tessuto di parole-racconto elaborato dal gruppo.

 
La stessa donna, Lalù, interpretata da sei donne, vestite con abiti neri e scarpe rosse. 
Come potenziare  l'aspetto simbolico e visivo?


Ho accettato la proposta. Da ottobre a gennaio, una volta al mese, a Milano.

OTTOBRE


Per iniziare, composizioni con elementi naturali, tessili, di carta.


Le composizioni si sono collegate tra loro attraverso improvvisazioni nello spazio.


Le composizioni hanno formato dei percorsi.


Sono nate due fiabe, animate dalla voce e dai corpi in movimento.


 Sperimentare nuove possibilità, 
non soltanto ritrovare un copione motorio e verbale 
in vista di nuove presentazioni al pubblico.


In seguito il gruppo ha modellato acqua e farina in un unico recipiente.


Cooperare, sperimentare il contatto, partecipare a una creazione collettiva.


Per concludere l'incontro, sei donne di pasta: da tutte a una, da una a tutte.


NOVEMBRE


Scarpe, vestiti, accessori e oggetti portati da casa.
Manteniamo il nero e il rosso come tinte prevalenti.


Un repertorio quotidiano, simboli convenzionali, culturali e commerciali.
Cose preferite, personali, di famiglia.
Un altro impasto.


Esperienze di composizione.
Insieme, assemblare tutto in un unico oggetto.


Osservare le qualità, notare i dettagli.


Tavola apparecchiata


 Scegliere via via quali oggetti sostengano meglio l'azione e le parole.


Un essere misterioso


Una borsa vittoriana come quella di Mary Poppins, un vulcano, un carico di viaggio, il baule del circo, un complesso di ingranaggi.


DICEMBRE e GENNAIO


Riprendiamo la performance, scena per scena.
Colleghiamo alcuni oggetti e figure di insieme a parti dell'azione.
Procediamo verso una selezione:
colore, materiale, capacità di dialogare con la luce e con gli oggetti vicini.


Le composizioni di oggetti si integrano con la struttura della performance.


A volte l'ordine, a volte il disordine.


Il movimento, l'immobilità.
Anche gli oggetti possono essere evolutivi e dinamici.


Cose che richiamano ricordi e situazioni. Allacciano il pubblico.


I vestiti e gli accessori possono obbligare e imprigionare.
Oppure possono permettere combinazioni e invenzioni continue.


Abbiamo inserito in una scena un gioco libero con i vestiti:
ogni volta otteniamo nuove combinazioni e nuovi personaggi.

n é   g o n n a   n é   p a n t a l o n i


L'identità. Misurare e sentirsi misurati. 


Un serpente pericoloso. Un filo che ti trae in salvo. 
Dipende.


Ogni oggetto è una possibilità di gioco.


La potenza visiva e narrativa di un insieme formato da oggetti dello stesso tipo.


Gli oggetti disegnano lo spazio.


Un oggetto scelto definisce la scena tanto e quanto possano farlo le parole.


La presenza di oggetti essenziali e significativi 
potenzia la presenza e la voce del corpo.


FEBBRAIO


 grazie a Claudia Pastorini


grazie a Cristina, Francesca, Isadora, Irene, Veronica

 AMEDI Milano, La Scorta Civica,  ottobre 2018 - gennaio 2019