Il costume non è un vestito che sta più o meno bene addosso.
Il costume aiuta a creare il personaggio, dà un senso preciso allo spettacolo, e deve avere un rapporto sia con gli altri costumi che con la scena.
In ogni oggetto ci deve essere sempre qualcosa di ambiguo,
in modo che sembri vero, ma non lo sia mai del tutto.
Emanuele Luzzati e Tonino Conte, Facciamo insieme teatro
Il costume aiuta a creare il personaggio, dà un senso preciso allo spettacolo, e deve avere un rapporto sia con gli altri costumi che con la scena.
In ogni oggetto ci deve essere sempre qualcosa di ambiguo,
in modo che sembri vero, ma non lo sia mai del tutto.
Emanuele Luzzati e Tonino Conte, Facciamo insieme teatro
La base per ogni progetto per costume è semplice, elegante, di effetto:
il kimono
prove su carta 20x20cm, tecniche miste
Prendiamo confidenza con la storia e l'ambiente di Turandot.
Ci sono due gruppi di personaggi: il popolo e la corte.
Occorrono materiali sia umili che preziosi.
A casa e a scuola si trovano molti elementi che possono essere utilizzati.
Gli oggetti e i materiali di uso comune sono amici di gioco:
sanno originare invenzione meccanica, artistica, poetica, narrativa.
Il colore può guidare la scelta, così come la capacità di un materiale quotidiano di essere trasformato, invecchiato,
impreziosito, sporcato, colorato,
impreziosito, sporcato, colorato,
con tecniche e strumenti sempre adeguati a ogni componente del laboratorio.
INGREDIENTI:
campionari di tessuto per tappezzeria
capi di abbigliamento e costumi di teatro usati
contenitori e imballaggi per alimenti e decorazioni natalizie
elementi di merceria
parti smontate da capi di abbigliamento e accessori
da oggetti domestici e di scuola.
POPOLO DI PECHINO
I personaggi-kimono cominciano a prendere forma:
ATTO I
TIMUR
LIU'
CALAF
ALTOUM
TURANDOT
Non ci sono materiali "giusti" o "migliori" in assoluto.
Ci sono scelte, c'è la fantasia, il senso della situazione.
C'è lo sguardo interessato di chi propone e di chi fa.
Si può vedere che ogni cosa è un linguaggio per qualcosa
e niente è linguaggio per tutto.
Peter Brook, Lo spazio vuoto
i lavori presentati sono opera di
Emma Agostinelli Eitan Anav Gabriele Barilaro Tobia Bellucci
Margherita Borrelli Andrea Castagliuolo
Giorgia D'Andrea Elena Fede
Jonathan Fellah Nadine Fellah Greta Fortuna Anita Frisone
Chiara Gentili Yoav Mieli Leonardo PalmiottI
Chiara Procopio Giovanni Sergi Bernardo Serrao
a cura di
Annalena Manca
Nessun commento:
Posta un commento