lunedì 23 marzo 2020

CARTE RODARI_omaggio alla Grammatica della Fantasia_100Rodari 2020



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le Carte Rodari ti danno il benvenuto

Le Carte Rodari vengono dalla Grammatica della fantasia

Sono fatte artigianalmente, 
per illustrare quello che di bello e di difficile accade nelle relazioni di educazione 
a teatranti, insegnanti, genitori, terapeuti, terapisti, conduttori di gruppi di ogni sorta.

Ciascuna carta è accompagnata da una citazione dalla Grammatica e da brevi testi 
 tratti dall'esperienza, aggiunti via via in forma di appunti o osservazioni.


AGITA TEATRO

   👉    LA BELLEZZA NECESSARIA    👈


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IPOTESI (FANTASTICA?)

TRASFERIRE

Vi si tratta solo dell'invenzione per mezzo delle parole e si suggerisce appena, 
ma senza approfondire, 
che le tecniche potrebbero essere trasferite in altri linguaggi.


Le Carte Rodari vengono dalla Grammatica della Fantasia. 
20 carte-situazioni che possano illustrare quello che di bello e di difficile 
accade nelle relazioni di educazione 
a teatranti, insegnanti, genitori, terapeuti, terapisti, conduttori di gruppi di ogni sorta.

Ciascuna carta è accompagnata da una citazione dalla Grammatica
I riferimenti si trovano in Appendice.


METODO

COMBINARE


Chiunque può farsi da solo un mazzetto di carte.

Leggere la Grammatica della fantasia per estrarre 20 immagini dai capitoli. 
Creare 20 carte. 

Individuare tre sezioni: Errare, Procedere, Agire

Per ciascuna carta, brevi testi con spunti tratti dall'esperienza.

Certe volte, come accade per i Tarocchi, le carte potranno essere lette "alla rovescia", evidenziando i poli opposti o le contraddizioni 
nella cornice di una relazione o di una azione di tipo educativo.


L'ipotesi di lettura non sarà solo narrativa ma anche combinatoria: 
ci sono piccoli nuclei coerenti 
che possono funzionare oggi ma domani forse no, o viceversa: 
la relazione educativa ci obbliga a continue partite. 
Le carte stesse ci dicono che le funzioni che vorremmo o non vorremmo mettere in gioco sono condizionate da caso, fortuna, distrazione, limitazioni, imprevisti.


SEZIONI


I. ERRARE

Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto suo, nella sua pace o nel suo sonno,
sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro.

Vagare, e sbagliare. 
Nella relazione educativa possiamo avere delle linee guida, 
ma non delle sicurezze immobili. 
Il senso del viaggio alla scoperta della conoscenza del mondo e degli altri 
è piacere, entusiasmo, 
ma anche smarrimento e incontro con il senso di incapacità e la delusione.


BINOMIO FANTASTICO


Occorre una certa distanza tra le due parole, 
occorre che l'una sia sufficientemente estranea all'altra, 
e il loro accostamento discretamente insolito, 
perché l'immaginazione sia costretta 
a mettersi in moto per costruire una parentela, per costruire un insieme(fantastico).


Il binomio fantastico è una crisi.



25 marzo 2020
La nostra grande occasione di insegnanti è quella di riuscire ad agganciare il quotidiano con lo straordinario, che non ha solo a che vedere con l'emergenza ma con l'altezza di quello che insegniamo. La poesia, la geometria, la prospettiva, la natura, la musica, ora non sono dentro i libri ma a casa. Non perdiamo l'occasione, ora che una finestra è quello che abbiamo. Ora, sedendo e mirando assieme a noi, anche un bambino potrà intendere "il guardo esclude".


IPOTESI FANTASTICA


Nella realtà si può entrare dalla porta principale 
o infilarvisi – è più divertente – da un finestrino.

L'immagine chiave è il finestrino. 
É una strettoia che non consideriamo o che evitiamo perché scomoda 
quando contempliamo una situazione che ci mette alla prova.
Eppure è l'unica via di uscita e di entrata. 


DIVERTIRE


Un modo di rendere produttive, in senso fantastico, le parole, è quello di deformarle. 
Lo fanno i bambini, per gioco: un gioco che ha un contenuto molto serio, 
perché li aiuta a esplorare le possibilità delle parole, a dominarle, forzandole a declinazioni inedite; 
stimola la loro libertà di "parlanti" con diritto alla loro personale parole (grazie signor Saussure);
 incoraggia in loro l'anticonformismo.

Questa carta ha a che vedere con la solitudine e il coraggio. 


ERRORE


La parola giusta esiste solo in opposizione con la parola sbagliata. 
E con questa opposizione torniamo al "binomio fantastico", 
di cui lo sfruttamento dell'errore,volontario o involontario, 
è un caso interessante e sottile.

Sottile è il dispiacere che si prova a sbagliare.


 FALSO INDOVINELLO


Falso indovinello è quello che contiene già, in un modo o nell'altro, la sua risposta.(...) 
 deviando l'attenzione dell'ascoltatore su un "aut aut" del tutto arbitrario.

E' importante riconoscere le false risposte
 (del gruppo, del singolo, ma anche di altri adulti e delle istituzioni).



25 marzo 2020
Didattica a distanza: la questione appare affannosamente tecnologica. Ci si spende su quanto e come, su obblighi e libera iniziativa eccetera. Si parla molto - spesso a vanvera - della didattica, ma se non pratichiamo la d i s t a n z a nei suoi modi e significati - sia pratici che di crescita - dove pensiamo di andare?


OMINO DI VETRO


Sia, per l'appunto, un uomo di vetro. 
Egli dovrà agire, muoversi, contrarre relazioni, subire incidenti, provocare eventi 
solo obbedendo alla natura della materia di cui lo immaginiamo fatto.

Lettura capovolta, ovvero delle descrizioni obbligate e obbliganti 
che condizionano e soffocano le narrazioni (di crescita).


27 marzo 2020
Adesso è la scuola, di vetro: si vede che cosa c'è stato dentro le aule. Ogni scuola sta rispondendo esattamente per quello che è: chi era trasmissivo trasmette, chi costruisce sulla relazione si prende cura, chi non è preparato è gregario o passivo.

C'era tutto da prima. Solo che ora i muri della scuola sono di vetro. Per molti aspetti, opaco.





GIOCARE SUL SERIO


In questo gioco possono incontrare anche la noia, sia il bambino che l'adulto, 
solo se il giocattolo viene costretto e limitato al suo ruolo tecnico,
 rapidamente esplorato, rapidamente esaurito.

Del ricercare, nella scelta dei contenuti e delle attività, valori essenziali, 
evitando scelte convenzionali o mode, per loro natura passeggere.

25 marzo 2020
Le piattaforme e le applicazioni per la ddiattica non sono il demonio ma neanche fanno miracoli. Rispecchiano quanto che abbiamo fatto p r i m a. Se la relazione, la fantasia e la strada erano presenti, queste riappaiono.
Connessione, che cosa vuol dire?

II. PRO-CEDERE

E' teatro: mettersi nei panni degli altri, mettersi in una parte, 
inventarsi una vita, scoprire nuovi gesti.


Andare verso l'altro, soprattutto quando non lo capiamo. Rinunciare a sicurezze e atteggiamenti nostri. Avere coraggio di seguire le nostre convinzioni ma anche l'intuito.


CHIUDERE


Era in effetti l'immagine che chiudeva perfettamente e logicamente il cerchio 
e dava alla storia un senso di compiutezza; ma era forse molto di più.

Del sapersi accontentare di piccole mete, 
anche in un quadro ancora confuso e solo abbozzato, 
riconoscendo i più minuscoli progressi.


LANCIARE


L'utilità dell'esercizio è quella di un allenamento dell'immaginazione 
a deragliare dai binari troppo consueti del significato, a tener d'occhio i lampi, anche minimi, 
che da ogni parola, anche la più banale, possono scoppiare in tutte le direzioni.

Del fidarsi dell'intuizione, 
soprattutto se legata alla propria esperienza di crescita e di relazione. 
Dell'andare dove non si è mai andati.


GIRARE


Anche a fiaba finita, c'è sempre la possibilità di un "dopo". 
I personaggi sono pronti ad agire, conosciamo il loro comportamento, 
sappiamo in che rapporto stanno tra loro. 
La semplice introduzione di un elemento nuovo rimette in moto l'intero meccanismo, 
come ben sanno quelli che hanno scritto o immaginato "continuazioni" a Pinocchio.


Del dare a chi sta crescendo una narrazione futura positiva di sé e delle sue risorse.






INSALATA


Il tipo di binomio fantastico che governa questo gioco si distingue, dalla forma generale, 
solo perché è composto di due nomi propri anziché, come s'è visto, di due nomi comuni,
di un soggetto e di un predicato e così via. 
Nomi propri di fiaba, naturalmente. 
Una specie che le grammatiche normali non sono tenute a registrare. 
Come se dire "Biancaneve" e "Pinocchio" fosse lo stesso che dire "Alberto" e "Rosina"...

Del leggere le persone nella relazione educativa.
Che sia una o che sia un gruppo, 
è insalata di loro e di noi stessi.



26 marzo 2020
I genitori. La scuola dava loro modo di esercitare ruoli di collaborazione, di contrasto o di ingerenza. I compiti a casa sembrerebbero ora il fattore di crisi, ma è ancora una volta un falso indovinello. La crisi è del tempo e del modo con cui si vive con i figli. Chiedere più compiti è anche chiedere che qualcuno riempia il tempo di casa. Protestare per i troppi compiti è anche un modo di dire che la scuola non sta aiutando a gestire il tempo di casa già confuso dal nuovo vivere. Poi ci sono quelli che non parlano, perché non hanno soldi o mancano loro gli aiuti per la famiglia. E non hanno che uno smartphone.

VECCHIO E NUOVO



Un gioco più complesso è quello del ricalco con cui si ottiene da una vecchia fiaba una fiaba nuova, 
in varie gradazioni di riconoscibilità, o con totale trasferimento su territorio straniero. (...) 
Si riduce una fiaba nota alla pura trama della sua vicenda e delle sue relazioni interne.


Del riconoscere la vecchiezza di certe situazioni o relazioni o modalità 
e del promuovere la novità delle differenze 
nella combinazione delle persone reali in un definito contesto. 
Allo stesso tempo, dell'attribuire eterna novità a modalità che provengono dal passato, che riconosciamo come c l a s s i c h e.


26 marzo 2020

La pedagogia italiana in questi giorni: guardare gli studenti nella loro casa materiale ed emotiva dando modi di riconoscersi ancora come parte di un mondo collettivo che è quello della scuola.

La scuola reale è molto pre-occupata per la didattica. La piattaforma di per sé viene spesso presentata come atto di presenza e comunicazione, mentre è solo quel che è: una forma piatta, su cui l'intervento intelligente e visionario dell'adulto dovrebbe costruire senso e esperienza. Alcuni lo stanno facendo.

III. AGIRE

Deve servire ai bambini, non servirsi di loro.

SASSO


Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, 
provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta 
suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, 
in un movimento che interessa l'esperienza e la memoria, la fantasia e l'inconscio 
e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione 
ma vi interviene continuamente,
per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere.

Dello scegliere nell'attività creativa, ma anche semplicemente pratica, 
elementi e procedure essenziali e significative, 
da proporre e accompagnare con delicatezza e partecipazione.


25 marzo 2020

La situazione straordinaria della scuola ha nessi precisi con il suo ordinario precedente. Chi ha lavorato sul binomio dico-rispondi si è trasferito in un piattaformismo monocorde che rispecchia coerentemente la sua personalità di insegnante.
Altrove, una parola detta con senso, una o poche, bastano a fare onda e risvegliare la relazione che da prima c'era, e siccome c'era, ancora c'è e ci sarà.




CIAO


Non si può essere mai sicuri di quello che un bambino impara guardando la televisione.
E non si deve mai sottovalutare la sua capacità di reagire creativamente al visibile.

Della fiducia nella fantasia.




OCCHIO


Ho visto bambini divertirsi molto a questo gioco e afferrarne rapidamente la legge. 
primo disegna, poniamo, l'ovale di un occhio. Il secondo, interpretando diversamente l'ovale, 
gli fa delle zampe di gallina. 
Il terzo fa nascere un fiore al posto della testa. Eccetera.
 Il prodotto finito importa meno del gioco, e della lotta che si crea 
per dominare le forme altrui e imporre le proprie, 
delle sorprese e delle scoperte che avvengono ad ogni passo, 
in un movimento che Umberto Eco definirebbe "andirivieni del significato".

Della disponibilità dell'adulto agli esiti del gruppo e della sua capacità di vedere, modularsi e contenere, modificando il suo progetto personale stabilito a tavolino.


VALIGIA


Le fiabe popolari sono entrate come materia prima in diverse operazioni fantastiche.


Del tenere in presenza il repertorio delle fiabe, nella loro versione originale.


FORBICI


Un esperimento d'invenzione è bello quando i bambini ci si divertono, 
anche se, per giungere a questo fine (il bambino come fine) 
si infrangono le regole dell'esperimento stesso.

Del vivere le nostre convenzioni e convinzioni anche come possibilità di errore e del modificarle, con coraggio e paura, avendo come fine la crescita nella relazione autentica.


COSE


Certe cose che nel mondo adulto hanno avuto un tempo grande importanza, 
accettano la riduzione a giocattoli, pure di non sparire, quando quel tempo viene a finire.

Della separatezza tra le generazioni e dell'ironia necessaria nel guardare ogni cosa
anche mentre o quando perde significato per gli altri e lo mantiene per noi.



29 marzo 2020
Una parte della scuola si manifesta con occhi assenti sul lavoro, riportando il proprio femminile creativo e fattivo all'ambito della casa e della famiglia.
La non-curanza con cui si sono amministrati l'avvicendamento delle generazioni e l'attribuzione dei posti di lavoro ha generato altra non-curanza e spento l'immaginazione, soprattutto quella di tante donne giovani.

I giocattoli e la scuola non hanno età: sono vecchi se manca fantasia e senso di pienezza per i gesti e le cose che, giocando e apprendendo, si fanno.

Appendice

LE CARTE E LA GRAMMATICA


TRASFERIRE capitolo 1
COMBINARE capitolo 22

BINOMIO FANTASTICO capitolo 4

IPOTESI FANTASTICA capitoli 6 e 7

INVERTIRE capitoli 8 e 18

ERRORE capitolo 9

FALSO INDOVINELLO capitolo 14

OMINO DI VETRO capitolo 26

GIOCARE SUL SERIO capitolo 31
CHIUDERE capitolo 5
LANCIARE capitolo 11
GIRARE capitolo 19
INSALATA capitolo 20
VECCHIO E NUOVO capitolo 21









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