mercoledì 25 dicembre 2013

AUSTEN E I CHING Introduzione a una lettura in parallelo

È abitudine non tanto inconsueta, tra lettori affezionati di un certo preciso libro, domandare consiglio in tempo di dubbio o di avversità. Si aprono le pagine a caso, se ne traggono sentenze, indizi, direzioni.

Dai romanzi cosiddetti "adulti" di Jane Austen (Northanger Abbey, Sense and Sensibility, Pride and Prejudice, Mansfield Park, Emma e Persuasion) ricaviamo pareri inossidabili in fatto di dilemmi, non solo strettamente sentimentali ma anche sociali e morali. Considerando i due secoli e oltre di distanza dalla loro composizione, i verdetti risultano sorprendentemente efficaci e possono davvero essere molto austenianamente finalizzati al pratico, come testimonia il mazzo di tarocchi di Diane Wilkes da cui è tratta l'illustrazione per la presente nota. D'altronde, le protagoniste offrono profili tali da consentire un gioco di inferenze sottilmente coordinato e complesso. Sebbene l'occulto nel mondo di Jane sia stato rappresentato soprattutto dall'assenza del suo nome sulla copertina dei romanzi.

La prodigiosa replica della scrittrice al molteplice confinamento che ingabbiava la classe media del suo tempo (matrimoni combinati, vacuità di occasioni sociali, pregiudizi e restrizioni intellettuali, dipendenza economica) è stata una galleria di adolescenti e giovani donne che dicono invece: "Io vorrei un modo etico, per poter vivere" e di conseguenza agiscono con perseveranza, dignità e senso pratico nei confronti di individui e situazioni spiacevoli. Da più di duecento anni agiscono con una grazia e una fermezza tali da costituire, per il lettore appassionato, un reticolo di situazioni e pensieri esemplari in caso di conflitto o pressione.

In questi ultimi anni ho sperimentato come il contatto con il mondo di Jane – fossero testi, film o prodotti televisivi - mi infondesse invariabilmente sollievo e conforto in momenti di fatica mentale e emotiva. In principio, io stessa attribuivo alto valore tonico al vestito visivo delle storie dell'Ottocento inglese. Con il tempo, mi sono trovata agganciata nel profondo alla visione dei rapporti e della difesa delle proprie scelte espressa dal canone austeniano. Crudelmente, pazientemente, argutamente, si parla delle varie fasi della vita e di come siano possibili processi di crescita e cambiamento in momenti di incertezza e contrarietà. 



La perseveranza, la comprensione, la crescita sono temi fondamentali de Il Libro dei Mutamenti. Mi è sembrato possibile fare alcune considerazioni in parallelo tra l'I Ching e il canone austeniano, per alcune specificità che riguardano sia i temi trattati che il ruolo del lettore.



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