Un racconto di molti anni fa ripreso di recente. Palindromo in senso lato: la scansione in avanti e all'inverso va per frasi. Un racconto sul tempo, anche un gioco..
Anche se non gli credo, ho deciso di
tornarci.
Non posso negare che mi faccia uno strano
effetto.
Afferma che la sua libreria sia la migliore.
Quando vedi il reparto antiquario ci credi.
Non ho capito come riesca, forse dipende dal
primo libro che scegli. D’istinto ho cambiato argomento ogni volta che si è
accennato alla mia vita personale.
Non sa dove lavoro, né dove abito.
Io avevo sempre dubitato, a cominciare da
quella storia che poteva mostrarmi in sogno le scarpe che ho posseduto nel
corso della mia vita.
– Da
nuove o da usate?
– Non
difenderti. Nuove. Non tutte insieme.
Nei giorni precedenti aveva insistito: –
Vorresti scrivere a Emily Brontë? –.
– Oppure a chi?
– Non
difenderti. Ti risponde.
Davanti alla libreria c’è sempre un bambino
che vende sigarette. Ogni volta come ora ne compro un pacchetto e gli regalo il
resto come scongiuro.
Appena mi vede va a prendere qualcosa dietro
al banco: – Notizie, – una busta chiusa.
– Le ho scritto a nome tuo. Mandale i miei saluti, alla prossima.
In verità la notte passata avevo rivisto il
mio primo paio di stivali. Camoscio. Chi era stato a volere quel sogno? Dunque
è vero anche che può scrivere a qualsiasi scrittore, di qualsiasi epoca, a
condizione che sia morto. Lui ha qualsiasi indirizzo.
Adesso in libreria mi mostra l’orologio.
– Vuoi tornare indietro nel tempo? Il tempo
all’incontrario. Diciamo mezz’ora, per cominciare.
Stavolta non gli
credo.
Spinge
indietro le lancette, una spinta di niente, tra pollice e indice.
Stavolta non gli
credo.
– Vuoi tornare indietro nel tempo? Il tempo
all’incontrario. Diciamo mezz’ora, per cominciare.
Adesso in libreria mi mostra l’orologio.
In verità la notte passata avevo rivisto il
mio primo paio di stivali. Camoscio. Chi era stato a volere quel sogno? Allora è vero anche che può scrivere a qualsiasi scrittore, di qualsiasi
epoca, a condizione che sia morto. Lui ha qualsiasi indirizzo.
Appena mi vede va a prendere qualcosa dietro
al banco: – Notizie, – una busta chiusa. – Le ho scritto io, da
parte tua. Mandale i miei saluti, alla prossima.
Davanti alla libreria c’è sempre un bambino
che vende sigarette. Ogni volta come ora ne compro un pacchetto e gli regalo il
resto come scongiuro. Nei giorni
precedenti aveva insistito: – Vorresti scrivere a
Emily Brontë? –.
– Oppure a chi?
– Non
difenderti. Ti risponde.
Io avevo sempre dubitato, a cominciare da
quella storia che poteva mostrarmi in sogno le scarpe che ho posseduto nel
corso della mia vita.
– Da nuove o da usate?
– Non difenderti. Nuove. Non tutte insieme.
Non sa dove lavoro, né dove abito.
Non ho capito come riesca, forse dipende dal
primo libro che scegli.
D’istinto ho cambiato argomento ogni volta
che si è accennato alla mia vita personale.
Afferma che la sua libreria sia la migliore
della città. Quando vedi il reparto antiquario ci credi.
Non posso negare che mi faccia uno strano
effetto
Anche se non gli credo, ho deciso di tornarci.
Anche se non gli credo, ho deciso di tornarci.
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